nome: Created in Italy – L’attitudine per l’impossibile
cliente: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
a cura di: Odo Fioravanti, Giulio Iacchetti, Francesca Picchi
progetto dell’allestimento: Mario Trimarchi
progetto grafico: Mario Trimarchi
crediti fotografici: Max Rommel
digital design: propp.it
aziende: Abet Laminati – ALPI – Brembo – Coex – Crea Concrete Design – Cressi Sub – Dainese – Directa Plus – Eumakers – Falci – Fizik – Fontana – Foscarini – GAM – Gemar – Grivel – K-Array – Kong – Landucci – Limonta – Magis – Nonino – Novamont – Omnicos Group – Pedrali – Petroceramics – Plastitalia – Springa – Tecno Tessile Adler – Terre Davis – Vibram
website: www.createdinitaly.it
Un progetto per raccontare design, tecnologia e saper fare italiano al mondo
“Created in Italy. L’attitudine per l’impossibile” è una mostra ideata e voluta per raccontare, attraverso una sorta di mappatura di prodotti e realtà produttive emblematiche, le capacità manifatturiere delle industrie italiane isolandone alcuni caratteri, tra questi l’attitudine a superare ogni difficoltà implicita nella realizzazione di prodotti ad alto contenuto di tecnologia, la costante tensione per la sperimentazione che spinge a forzare i limiti della materia, la passione per le cose belle e la generosità nell’accogliere le sfide e nel costruire “su misura” i prodotti.
Questa esplorazione dell’industria italiana ha l’ambizione di mettere in scena un racconto appassionato del saper fare italiano per far emergere, dall’insieme delle singole storie, un affresco della qualità produttiva tipicamente italiana seguendo le tracce dei suoi elementi fondanti: creatività, innovazione e design.
Storie di fabbriche italiane
Questa mostra, ospitata nelle sedi degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo, uno strumento che intende promuovere il “saper fare”, così da poter attrarre altre menti creative. Un’occasione per facilitare il dialogo e la collaborazione tra aziende italiane e internazionali, ponendo in essere un repertorio di episodi di ricerca e sviluppo perfettamente riusciti, ossigeno puro per chi cerca luoghi produttivi aperti a incontrare idee che puntino verso l’innovazione, portando sistemi economici diversi a incontrarsi e scambiare energie. E soprattutto si consuma un’epifania della bellezza nella sua forma più pura: quella che plasma le cose e i gesti produttivi, dandogli un senso profondo che supera l’estetica della loro parte fisica e si amplia fino a concetti di giustezza – per l’adempimento degli scopi – e giustizia – per gli effetti di costruzione di un migliore futuro possibile.
Approfondimento:
Designer, le fabbriche e l’impossibile
— Odo Fioravanti, Giulio Iacchetti